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La frase di Céline, che Claudia Nari sceglie come premessa alla sua raccolta poetica, introduce ad un percorso interiore di sofferenza d'amore nel viaggio della vita, in cui il tempo è occasi.ne ambigua di ritorni e di speranze, mediate dallo scrigno della memoria. Nel campo aperto della poesia, Claudia riesce a comunicare stati d'animo e profondità esistenziali con scioltezza e semplicità, tanto da avvincere il lettore, quasi come se leggesse un romanzo nel quale trovare tracce di un comune vissuto. Nessuna retorica, nessun luogo comune, ma comunicazione del dolore intenso che sperimenta chi vive la profondità della vita e dell'amore. Un dolore forte, ma affrontato con coraggio e speranza. Sempre sul confine, sul traballante scoglio dell'incertezza della vita, delle scelte, in un lucido sguardo che cerca il conforto dell'immagine poetica. Oltre la morte c'è la resurrezione, nei silenzi che dimoreranno "nello scrigno della stanza ombrata". In copertina "Tributo a Böcklin: l'isola dei morti" di Alfonso Mangone