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Nella pandemia, chiusi nella cerchia delle nostre mura, abbiamo vissuto la paura, l'isolamento, l'angoscia della solitudine. Francesco Corsi, nell'occuparsi della nascita di un nuovo Museo d'Arte Contemporanea, ha trovato ispirazione nelle fotografie d'arte di Noemi Gherrero, attrice, perfomer e conduttrice del programma culturale su Rai Tre "Le parole per dirlo". Ne è nato un dialogo filosofico insieme ad artisti di fama internazionale che hanno accolto il progetto di guardare alla pandemia attraverso lo sguardo dell'arte. "Unire chi sente che le profondità umane sono insondabili, mutevoli, decostruibili, scomponibili, eppure sempre une, come la luce e silenti come il buio. "Sentire" l'opera: al fondo del tempo, nel silenzio. Questo percorso di fotografia d'arte è come affrontare un viaggio senza viaggiare, nel tentativo di guardare al futuro da una dimensione che appare senza tempo. L'opera sussiste indipendentemente da ciò che possiamo scriverne. L'opera parla come icona, tuttavia è interessante poter tentare di trovare una mediazione, tra il suo puro apparire e la possibilità di decodificarla attraverso la parola. Il suono ovvero la parola, prende corpo nel silenzio".