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Un altro mondo è già passato è il racconto del declino e dell'eterno riapparire della coscienza. In una Napoli futuristica, irriconoscibile per le atmosfere descritte e gli episodi che si avvicendano, Julius, visionario astrofisico, svela l'inganno del tempo e della materia. Percepisce prossimo il crepuscolo della coscienza, mentre assiste progressivamente al crollo della civiltà e all'insediamento di un'intelligenza artificiale capace di trascendere il bene e il male, fino al sorprendente e suggestivo atto finale. La ragione non aveva trovato tutte le risposte. Neanche aveva capito come mai per un uomo vivere non è soltanto essere nutrito o possedere l'elisir di lunga vita, ma è qualcosa di tremendamente più complicato. "Qual è la causa del turbamento?" si chiedeva spesso Petra, non ancora pronta a comprendere la risposta di Julius: "La falsa identità" le diceva ed aggiungeva: "Pensi di essere quello che non sei: questo il motivo d'ogni confusione ed ogni pena".