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Una storia delicata e toccante, che vede come protagonista il pittore Carlo Bonatto Minella. A oltre un secolo dalla sua morte, questa figura di ragazzo di montagna è il simbolo del coraggio e della perseveranza nell'affrontare le difficoltà per seguire un sogno. È un invito a dare retta alle proprie ambizioni, ai propri desideri, non tanto per piacere agli altri ma per far felici prima di tutto se stessi. Il romanzo, tra la realtà dei documenti e l'immaginazione dell'autrice, si alterna tra le pendici della Quinzeina e Torino. Il ragazzo, nato e cresciuto nel piccolo paese di Frassinetto, si ritrova a frequentare l'Accademia Albertina nella grande città per poter ampliare le sue doti artistiche. Quella di Bonatto Minella è una figura ancora sconosciuta a molti che, nonostante la sua morte prematura (è scomparso a 22 anni), ci ha lasciato in eredità un pregevole patrimonio pittorico. Intorno alle vicende della sua esistenza, nelle pagine del romanzo ruotano gli usi e i costumi di quel tempo.