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«La follia è una condizione umana»: così affermò Franco Basaglia in una delle sue Conferenze brasiliane, nel 1979. Pertanto possiamo trovare nell'esistenza umana una condizione cosiddetta normale e una, in qualche modo opposta, considerata folle, cioè dominata dalla malattia mentale, dalla sofferenza e quindi dalla infelicità, articolata nelle varie forme della psicosi e del male di vivere patologico, la cui percezione è stata molto differente nei secoli e nelle diverse società che si sono succedute dall'antichità ad oggi. In questa ricerca si è voluto mostrare come lungo i secoli è stata vista la malattia mentale - non solo dalla medicina e dalla sua branca più giovane, la psichiatria - ma utilizzando soprattutto la rappresentazione letteraria, attraverso qualche passo significativo delle opere di autori italiani e non, intendendo quindi la letteratura come uno dei più efficaci strumenti per la formazione e il consolidamento dell'opinione collettiva su un fatto sociale di tale rilevanza quale la malattia mentale.