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Il grande miracolo economico che coinvolse Torino dalla fine degli anni Cinquanta agli anni Settanta, fu una rivoluzione senza precedenti, un moto disordinato di uomini e di donne attratti da un'offerta lavorativa che appariva infinita. Agricoltori e pastori si ritrovavano a maneggiare attrezzi meccanici ignoti e a respirare, tra lo smog, il profumo inconfondibile dei soldi in tasca. La popolazione della città, per effetto dell'emigrazione dal Sud, quasi raddoppiò nel decennio 1953-1963. La profonda diversità culturale e identitaria che sfociava nella derisione e nel discredito dei terroni, dei mau mau e dei napuli, veniva tristemente supportata da certa stampa, che fungeva da freno a mano tirato ad un'integrazione invece possibile. I bambini del Treno del Sole, che collegava il Sud agricolo al Nord sempre più industrializzato, sono i protagonisti di questo Viaggio. Dalle Casermette alla Passerella Mazzini, dalla Reggia, allora rudere, alle parrocchie, con lo scrosciare delle acque dolci del Ceronda e della Stura come colonna sonora, attraversando vite e destini di un popolo che tra profonde crisi identitarie ed eroismi non premiati, tentava di essere Comunità.