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"Come scrive Jean-Paul Sartre, se non lo guardassimo il paesaggio non scomparirebbe ma probabilmente appassirebbe. Se è vero che la rivelazione del prodigioso stare al mondo in un universo pervaso di piccoli e grandi splendori è una delle funzioni proprie dei poeti, lo è in modo evidente per Carmela Iacoviello, scrittrice che della decantazione territoriale attraverso il recupero minuzioso dei patrimoni della memoria ha intriso la sua organica, densa, ricca tematica. Dopo aver percorso avanti e indietro i ricordi di una Lucania capace di accendere nel cuore di autoctoni e allogeni fiammelle palpitanti come ex voto, dopo aver cantato nei suoi libri i ritmi, le usanze perdute e ritrovate, le fragranze, i sapori, i tesori riemersi di una cultura sempre viva sotto la polvere del tempo, l'autrice compie una svolta inattesa e si dedica a una località montana dell'Alto Adige, un piccolo borgo nella Bassa Pusteria, Issengo frazione di Falzes, luogo di villeggiatura che con pazienza ha saputo conquistare la sua stima di lucana trapiantata a Verona."