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A volte è uno scorcio di cielo, altre un angolo di natura semplice, un po' di vento, un po' di luce lunare, altre ancora un dettaglio insignificante, un muro di mattoni, una melodia che riporta qui improvviso il vissuto passato. Ci sono voci che arrivano attraverso il picchiettio della pioggia sui vetri, o il profumo del mare o il colore della neve. C'è l'attesa di qualcosa di immortale, definitivo e destinato proprio a noi. Perché il cuore ha desiderio, ha nostalgia di quello che ha conosciuto, dell'abbraccio che ci ha generato e a cui vorremmo tornare. E la vita è davvero un viaggio dove si aprono improvvise rivelazioni, piccole epifanie appunto, che lasciano intuire e godere frammenti di senso, brani di infinito. Questo diario è il resoconto di un esercizio quotidiano per riappropriarsi, con lo stupore e la leggerezza dei bambini, di tutta la bellezza nascosta, dei tanti minuscoli fili dell'arazzo che alla fine capiremo. Questo diario è la testimonianza che possiamo diventare un po' angeli anche noi e, pur con ali fragili e maldestre, volare talvolta oltre e al di sopra, per poi riprendere con rinnovata fede e speranza il nostro cammino.