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A lungo ai margini della filosofia del Novecento, la figura di Giorgio Colli, al di là della sua celebrata impresa di curatore delle opere nietzschiane, è negli ultimi anni divenuta oggetto di un rinnovato interesse speculativo. Questo studio ne indaga il tema chiave, il dionisiaco. Inteso dapprima come "pura interiorità", in un progressivo e quasi visionario corpo a corpo con il pensiero di Nietzsche, Colli giunge, nella sua fase matura, a caratterizzarne l'essenza come immediatezza metafisica, contatto metafisico. Tale elemento, che fa da presupposto al mondo come espressione, è il medesimo a partire da cui i Presocratici e Platone definirono le proprie dottrine: interiorità e immediatezza si connotano come ambito più vasto di una "coincidentia oppositorum" incomprensibile razionalmente.