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Il terzo volume de "La filosofia del mix" affronta "Il Mastering". «Un master può fornire deliberatamente colori differenti, regalando l'illusione di avere il suono perfetto nelle orecchie, ma si sarà sorpresi di comprendere quanto l'orecchio/mente siano accomodanti. Se, per esempio, un album brillante viene riprodotto subito dopo uno scuro, si assiste ad uno shock immediato dell'orecchio, ma ben presto il nostro organo uditivo si adatterà alla nuova situazione sonora, nonostante il suono brillante continui a colpirlo in maniera subliminale. L'ingegnere del mastering controlla le deviazioni eccessive dal neutro, assicurando che il suono possa tradursi nella varietà più ampia dei sistemi playback e nell'aria».