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Amintore Fanfani è stato un importante protagonista della politica estera italiana, ma sotto questo profilo la sua opera non è mai stata oggetto di una specifica ricostruzione. Il volume, che raccoglie gli atti del Convegno di studi promosso dalla Fondazione Fanfani, affronta in modo ampio e approfondito l'azione internazionale da lui svolta. Le ricerche qui pubblicate si basano su fonti inedite o poco conosciute, in particolare i suoi diari e carteggi da poco a disposizione degli studiosi, ma tengono anche conto del dibattito storiografico sulle relazioni internazionali nella fase della coesistenza competitiva (1958-1968). Come scrivono nell'introduzione Agostino Giovagnoli e Luciano Tosi, diversamente da opinioni ancora molto diffuse, non ci fu in questo periodo una radicale discontinuità rispetto alle scelte atlantica ed europeista di De Gasperi, che Fanfani condivise con maggiore chiarezza e fermezza di quanto usualmente gli è stato riconosciuto. E vero però che svolse un'attività intensa, cercando di introdurre elementi di novità per far uscire l'Italia da una posizione di subalternità, favorire il dialogo fra Est e Ovest, aiutare i paesi in via di sviluppo, coniugare gli interessi nazionali con quelli della comunità mondiale. Il volume fa emergere il complessivo progetto culturale, e le sue implicite radici religiose, che hanno sostenuto la prospettiva "planetaria" da Fanfani più volte richiamata.