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La proprietà, in particolare quella immobiliare e fondiaria, è un tema su cui la storiografia economica italiana e europea si sono cimentate a fondo producendo un considerevole accumulo di conoscenze sulla dimensione dei patrimoni e sulla distribuzione dei beni fondiari tra il tardo Medioevo e la fine dell'Età moderna. Negli ultimi decenni, però, tale filone di ricerca, se non del tutto scomparso, si è certamente ridimensionato. Scopo di questo libro, frutto del lavoro congiunto di un gruppo di giovani studiosi italiani ed europei, è rinnovare un campo di studio dalla tradizione antica e nobile, ponendo nuove questioni e proponendo nuove metodologie e nuovi obiettivi per l'indagine storica. La proprietà, così, viene letta in quanto componente della ricchezza complessiva, e alla luce dei complessi meccanismi che consentono di attribuire un valore misurabile ai beni. L'analisi della proprietà e della ricchezza consente di affrontare la questione dei processi di concentrazione e distribuzione dei beni nel tempo, e per questa via offre uno sguardo sulla disuguaglianza economica nelle società preindustriali. In questa prospettiva, e considerato che la gran parte di ciò che sappiamo sulla questione è relativo all'Età contemporanea, il volume offre un contributo originale allo studio della ricchezza collettiva e individuale e della disuguaglianza nel passato.