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Alla base di questa edizione nazionale vi è stata una preliminare indagine sulle stampe volute dall'autore dal 1750 agli anni ultimi della sua lunga vita al fine di determinare, opera per opera, i diversi stadi del testo. Da qui la presenza di un ricco apparato di varianti che illustra l'evoluzione della singola opera fino al momento in cui l'autore non impone ad essa una fisionomia definitiva. Consegnati al teatro, i testi, che erano nati per esso, riprenderanno immediatamente il loro cammino nella continua e molteplice dinamica dell'interpretazione che qui viene di volta in volta ricostruita nelle pagine dedicate alla fortuna. Dal 1735 al 1736 Goldoni, che si era già cimentato nella confezione di alcuni intermezzi, fornisce gli "entractes" agli attori della compagnia Imer. Fra il 1756 e il 1760, ormai dopo il tramonto dell'intermezzo, il teatro Capranica di Roma commissiona al drammaturgo alcune farsette che ricalcano in miniatura, le forme del dramma vero e proprio.