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Il nome delle casate nemiche dei Capuleti e dei Montecchi risuona per la prima volta nel versi di Dante. Ma è solo con la novella di Luigi Da Porto che su questi due nomi si innesta la vicenda tragica destinata a trasformarsi in mito: l'odio dei padri s'incrocia funestamente con l'amore che nasce tra i figli e, complici avverse stelle, porta a morte e rovina. Un mito che si ripresenta più volte nell'immaginario della letteratura, pittura, musica, scultura, in tempi e luoghi assai diversi, e che trova nella scrittura, dopo Da Porto, in Shakespeare e in Keller, i suoi momenti più alti e più poetici.