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Erede del cosmopolitismo settecentesco e delle tradizioni democratiche elvetiche, Gottfried Keller, nato nel 1819 e morto nel 1890, è rappresentante di un realismo inteso come compimento della tradizione classica. È in una Svizzera omerica, in paesaggi di grandiosità calma e solenne, che si compie il destino tragico dei due giovani innamorati, vittime dell'avidità dei padri e storditi dalle dissonanze del mondo; in un pallido mattino d'autunno, consumato l'amore su un barcone alla deriva, si lasceranno cadere, tenendosi strettamente abbracciati, nelle fredde acque di un fiume.