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Il libro documenta e racconta la parte conclusiva della tournée internazionale di uno degli spettacoli più innovativi e festivi della ricerca teatrale italiana: l'Orlando Furioso di Lodovico Ariosto nella riduzione di Edoardo Sanguineti per la regia di Luca Ronconi (Spoleto, 1969). New York, che lo ospitò a partire dal 4 novembre del 1970, avrebbe dovuto essere il punto di partenza per una lunga tournée nelle principali città americane. Invece, fu il punto del suo ultimo compimento. Una pregiudiziale ricezione compromise la sopravvivenza di un'operazione teatrale di grande impegno produttivo. Dopo molte polemiche, la sede per l'Orlando fu individuata in Bryant Park, nel cuore di Manhattan. Una imponente tensostruttura (Bubble Theater) fu costruita appositamente e il debutto poté avere luogo. Lo spettacolo che meglio aveva incarnato il clima politico-culturale successivo al Sessantotto, applaudito a Parigi con il motto del Maggio francese, a New York mancò il suo pubblico. Grazie alla scoperta di tutta la documentazione, in gran parte inedita, è stato possibile ricostruire l'intera vicenda. Sono state ascoltate e raccolte le voci dei protagonisti di allora, per restituire la forza intatta di un'utopia possibile: quella di un teatro popolare ritrovato perché capace di mantenere in comune l'intero immaginario della sua festa.