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Un'autobiografia dei primi anni della vita, in cui si formano le nostre più profonde e durature visioni del mondo. Ricordi e confronti, incontri e visioni, si alternano in queste brevi memorie, presentate più che in una precisa sequenza di eventi, nella mutevole apparizione sulla scena del tempo degli esseri umani che Paolo Barbaro ha avuto vicini: in un mondo che era anche delle piante, dei fiumi, degli animali. Si svela così fin dalle radici la vita di un piccolo paese del Veneto profondo, dove l'autore conosce la dura fatica quotidiana e la serena bellezza delle stelle, la felicità delle amicizie e il dolore del distacco, la lacerazione della morte e il primo amore. Un orizzonte visto dalla curva estrema dell'esistenza, quando la memoria delle persone e degli avvenimenti più lontani torna improvvisamente vicina e lucida, acuendo le differenze col presente e insieme svelando sorprendenti richiami tra ripetute analogie - forse eterne.