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Nell'entroterra della Saturnia (a detta di Virgilio e nel caso non si sbagliasse coi Siculi) e della Sicilia vediamo una popolazione che ignora totalmente le caratteristiche della vita marinara. Eppure codesta etnia vive in un'isola! Vivendo nell'entroterra si avverte qualcosa di insolito se paragonato alla vita costiera siciliana. La popolazione non attrae genti estranee pur se non viene mai mostrata ostilità verso il volto nuovo. Le esperienze multiple di vita isolana si sono inserite nel DNA, ed alla garbatezza dei modi (meno fine ma più schietta nei Siculi) si affianca una comunicazione non verbale garante di fratellanza isolana che crea una atmosfera protettiva dello stile di vita sicano. L'accoglienza dello straniero rimane formale e non trova un seguito nelle relazioni interpersonali o lavorative per la gestione del territorio. I Siculi si difendono e molto bene con la vivacità verbale, e il contatto con lo straniero non crea disagi o paure, poiché le rotte marine percorse per migliaia di anni hanno modellato un DNA flessibile e forte come fili di acciaio. Il lavoro è inteso come totale assenza di catene o chiusure cementizie ma come si intende il bisogno del cibo o della donna: naturale e mai forzatura innaturale. Ulisse è immortale davvero.