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Giorgio Scerbanenco negli anni Sessanta del secolo scorso era un famoso scrittore-giornalista che dirigeva le riviste femminili "Grazia", "Annabella", "Bella"; collaborava col "Corriere della sera", teneva rubriche per i suoi lettori e scriveva romanzi. Gli ultimi quattro, d'investigazione, hanno avuto un tale successo sia in Italia che all'estero che da allora è considerato il padre del "noir" italiano. Gianni Bertini, il narratore, è cresciuto nel mito dell'eclettico scrittore, russo di nascita. Convinto che sia stato assassinato ne studia e racconta la controversa vita e "subisce" la voce dello scrittore che racconta la sua versione. Quattro persone morranno al posto dell'ostinato indagatore e della sua compagna Olga. Ma la tragica conclusione di questo noir chiarirà non soltanto la vera natura di Scerbanenco ma anche la causa della sua morte.