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La nostra società si sta trasformando velocemente, e da più parti si parla di svolta antropologica. Ma ancora manca una interpretazione adeguata di ciò che sta realmente accadendo e della direzione di questi mutamenti radicali. Questi saggi sono perciò "apocalittici" in quanto rivelano uno stesso processo, un'unica direzione, un unico senso evolutivo dentro tutte le crisi che abbiamo attraversato lungo il XX secolo e che continuano a rendere la nostra esistenza molto fluida e incerta: la crisi delle identità individuali, nazionali e religiose; la crisi della politica e dei partiti; la crisi esistenziale e morale; la crisi del corpo e i suoi ritmi; la crisi della cultura e della comunicazione di massa; la crisi della Chiesa e della famiglia; la crisi della scuola e dell'università. Un'unica crisi di crescita si sta manifestando nello sfacelo del mondo artistico, culturale e della comunicazione di massa, nelle psicopatologie ormai endemiche come nelle paralisi e nelle degenerazioni del progetto democratico. Non si tratta evidentemente di saggi analitici sui singoli campi; l'autore propone invece un'unica chiave di lettura dei diversi temi: quella appunto che indica l'urgenza di accettare il nuovo che emerge, anche se ancora sconosciuto, dal momento che ciò che conosciamo ormai non basta più. Benché i temi siano impegnativi, l'autore coinvolge il lettore con un linguaggio incisivo, chiaro e ancorato alla realtà.