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Questi ci descrivono una polemica: ci parlano di posizioni dottrinali che convergono pienamente nella negazione della "risurrezione della carne", che i due autori dimostrano invece essere verità di fede. La terza Lettera ai Corinzi, è composta da due brevi testi in forma di scambio epistolare. La prima lettera si presenta come inviata dai cristiani di Corinto a Paolo, per chiedergli di confutare alcune dottrine da loro giudicate molto perniciose. La seconda costituisce la risposta che Paolo avrebbe inviato ai Corinzi, per esaudire la loro richiesta. L'autorevolezza di questo testo, chiamato appunto Terza lettera ai Corinti è stata riconosciuta in modo tanto chiaro che fu sul punto di entrare stabilmente nel corpus degli scritti paolini. La risurrezione, dello Pseudo-Giustino, è un discorso apologetico, finalizzato cioè a difendere la fede nella risurrezione della carne. Agli albori del farsi della dottrina (siamo nel II sec.) vediamo come cristiani di elevato livello culturale elaboravano un principio teologico.