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I testi di Paolo sarebbero tutti da selezionare. Tale è la loro ricchezza. Ma qui ci si è limitati a stralciare, innanzi tutto, quelli intorno alla sua figura di "Apostolo di Gesù Cristo" e intorno appunti centrali del cristianesimo. Sia chiara una cosa - dice Paolo -: "Il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo. Infatti, io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo (?), perché lo annunziassi in mezzo ai pagani" (cfr. Gal 1,12-17).E ancora: "Io ritenni, infatti, di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso (?) e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio" (cfr. 1Cor 2,1-5). I temi affrontati sono: la centralità di Cristo, inviato del Padre, per un disegno di amore, disegno che dalla risurrezione in poi viene cesellato dallo Spirito nell'umanità e nella creazione stessa. Ma ciò che affascina Paolo e lo rende il più appassionato dei "missionari" è la bellezza inenarrabile del Risorto tracciata dal Crocifisso.