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Luigi Crenna rivive i tristi momenti della Resistenza, quando le incursioni aeree piombavano all'improvviso sulla testa dei cittadini e scaricavano bombe all'impazzata: «... Le esplosioni provocate dagli incursori e i lampi della controaerea erano uno spettacolo tremendo. Qualcuno pensava veramente che questo castagno potesse essere una protezione, perché nascondeva le persone dalla vista degli aerei...» (Il ricordo del grande castagno). Sono immagini, per chi le ha vissute come me, che rinnovano tremori e paure. Si correva tutti quanti nei rifugi intrappolati come talpe in quei buchi, aspettando che il rumore degli aerei fosse passato. Ci si abbracciava tra fratelli, col padre o con la madre, nella speranza di farla franca. Che tempi brutti! Che momenti di tristezze e di paure. E quando gli aerei erano scomparsi nel cielo, noi ragazzi si giocava con gli avanzi della guerra.