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La nascita nel 1881 del Manicomio di Teramo, sorto per accogliere in senso benefico i "mentecatti poveri", fu dovuta ad una appagante intuizione di Berardo Costantini, medico e presidente al tempo stesso della Congrega di Carità, che comprese come il ricovero dei folli potesse tradursi in un proficuo business per accrescere le entrate dell'ente che amministrava. Le rette che derivavano dal ricovero dei folli ben presto costituirono la principale fonte di entrata nei bilanci della Congregazione di Carità di Teramo, tanto che in circa dieci anni la rendita della Congrega passò da 35.000 a 250.000 lire ed ebbe inizio un florido periodo di sviluppo per l'intera istituzione sanitaria. Il Manicomio, in secondo tempo qualificato come Ospedale Psichiatrico, divenne la parte preponderante dell'insieme di istituti della Congregazione di Carità concentrati nella cittadella sanitaria di Porta Melatina. Dopo i difficoltosi anni iniziali, grazie all'opera dei suoi primi alienisti, si affermò al suo interno una specifica cultura frenologica che pose il Manicomio di Teramo sullo stesso livello dottrinale dei principali istituti per malati mentali presenti in Italia...