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Parlà a nòsta mòda, oppure parlà barménc: gli abitanti di Balme hanno sempre definito così la propria lingua, appartenente al ceppo francoprovenzale. Una parlata che è risuonata nel corso dei secoli, trasmessa oralmente senza mai comparire negli atti ufficiali, scritta solo pochissime volte su pezzi di carta, qualche volta incisa in brevissime frasi scolpite nella pietra. Un idioma da sempre utile a indicare il vivere quotidiano in un ambiente difficile, tra pareti rocciose ai limiti dell'insediamento umano. La ricerca offre alle generazioni che verranno il quadro completo dell'espressione viva dei propri avi, sollecitando al tempo stesso nuovi spunti di ricerca.