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«Non pensavo, anni fa, il giorno che chiesi ai miei amici su Facebook di inviarmi foto di panchine di luoghi sconosciuti, che avrei scritto così tanti incipit da metterli in un libro che ne raccogliesse i più significativi. È stato un percorso sorprendente, una spinta essenziale, un'esigenza di donare brevi storie a tutte le persone che avevano voglia di fermarsi a leggerle: magari solo l'incipit dell'incipit. Sono stati anni impegnativi, dovuti a circostanze particolari, ma scrivere incipit è stato, credo, tra le cose migliori che io abbia fatto per rimettermi in carreggiata. Questa lunga maratona letteraria a tappe si può sintetizzare... che l'importante è partecipare. Non ho mai avuto in mente alcun traguardo, solo partenze. Ogni incipit ha un suo ritmo, una sua musicalità, un suo sentimento. Ogni incipit è un elettrocardiogramma di un atleta bradicardico: nessuna spinta troppo verso l'alto, nessun eccesso di profondità, ma una lenta continua onda viva che rappresenta in pieno ciò che sono. Questo è il mio patrimonio. È il mio valore aggiunto che viene alla luce, e farà il suo viaggio, finalmente, come un messaggio in bottiglia lasciato a galleggiare nell'oceano.»