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«Leggendo quest'opera di Chiara Olivero, poetessa casalese ancora giovane e già attiva da oltre un lustro nella scrittura in proprio, nell'editoria e nelle collaborazioni con altre forme d'arte (in particolare con la musica), si ha l'impressione fortissima di un contrappunto. È come se la voce della poetessa fosse costituita da due tonalità armonicamente congiunte: quella infantile e quella matura. La prima, annunciata dall'esergo di Margherita Guidacci (Ho messo la mia anima fra le tue mani./ Curvale a nido. Essa non vuole altro/che riposare in te) si esprime appieno nelle brevi composizioni d'inizio, elegiache e forse volutamente ingenue - proprio nel senso etimologico di nate libere... ma... questa voce, che viene spontaneo figurarsi acuta e sorgiva, si arricchisce di tonalità più meditate e gravi. Tonalità che, proprio come in un contrappunto, non si azzerano ma si potenziano, l'una rincorrendo e inverando l'altra. Allora, pur in un dettato che si vuol fluido e lineare, sorgono chiose e soprattutto chiuse che fanno posto al pensiero, a metafore originali proprio nella loro captata immediatezza, nella presa radente sulla realtà.» (Dalla Prefazione di Alessandra Paganardi). Con Postfazione di Roberto Agostini.