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"L'incerto stare di febbraio di Valeria Borsa apre la nuova raccolta a favore di un equilibrio cercato con ostinazione, con tenacia perseguito nella versificazione ove enjambement, allitterazioni, metafore, personificazioni se da un lato sono le linee fondative di un impianto lirico in grado di autosostenersi, dall'altro si misurano con contenuti ontologicamente privi di bilanciamento. Un equilibrio dato per perderlo, perduto per essere ritrovato e via via di seguito. Il titolo stesso modula la sonorità di un'ampiezza senza limiti (ciò che è aperto non è chiuso, rinserrato in alcunché) e fa leva allo stesso modo su un concetto preciso di confine, demarcazione incline a perimetrare ciò che per sua natura non è dato fare. Un'istanza "chiusa" accessoriata di dinamiche difensive destinate a sfociare nell'immenso. Non è forse un atto di liberazione e di profondo afflato l'immagine dei passi di Valeria che si sovrappongono a quelli del padre lungo l'argine del fiume?" (Dalla Prefazione di Cristina Raddavero)