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La nostra conoscenza dell'antico Egitto si fonda su monumenti, resti archeologici, fonti iconografiche e innumerevoli testi scritti su pietra, papiro o altri supporti che sono sopravvissuti nel tempo. Per quasi quindici secoli, tuttavia, questi testi sono restati in silenzio, alimentando un vero e proprio mito dell'Egitto. L'ultima iscrizione geroglifica fu incisa da un certo Esmet-Akhom, "scriba della casa degli scritti di Iside" a File, nel 394 a.C. Bisogna attendere fino a Champollion, nel 1822, per arrivare finalmente a una prima comprensione dei testi. Da quel momento in poi, la nostra conoscenza della civiltà. egizia diventa sempre più precisa. Tuttavia, cui limitato agli individui di livello medio o alto della società, e che hanno lasciato tracce della loro esistenza attraverso una tomba, una stele, oggetti inscritti. Questi nobili conoscevano, a vari livelli, la scrittura, oppure avevano i mezzi per far eseguire un monumento a loro nome. La scrittura, che nelle loro convinzioni doveva garantirne l'eternità, ha permesso che le loro esistenze giungessero fino a noi.