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L'Inno al Nilo non è, propriamente parlando, un documento religioso come quelli, ad esempio, del Rituale Funerario, la cui storia può essere seguita di secolo in secolo, ma un poema religioso nello stesso senso di quello in cui il Poema di Pentaur è una poesia storica. L'autore (lo Scriba Ennana), ha sviluppato l'idea ben nota anche nell'antichità classica, che il Nilo è la fonte di tutta la vita in Egitto, che è il dio supremo, misterioso, non creato, il padre degli dei e tutte le altre cose, in i cui segreti nessuno può penetrare. Descrive in uno stile nobile i benefici conferiti dal Nilo quando diffonde le sue acque sul paese al suo ritorno annuale, e le miserie della terra in cui l'inondazione non ha esercitato la sua influenza fertilizzante, così come la gioia degli abitanti dell'Egitto e la loro gratitudine quando il Nilo ha risposto alle loro preghiere.