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Un elemento che cerco di evidenziare con i miei versi è la vena ironica e a volte perfida della poesia romana. È lo stereotipo del romano simpatico e burlone, dalla battuta pronta, di quello che ne ha viste troppe per farsi buggerare, di quello anche perfido e cattivo perché di angherie ne ha subite troppe nei secoli. La raccolta comprende quasi tutte le mie poesie in dialetto scritte nell'arco d'un decennio. È un piccolo contributo ad una materia sempre viva e vivace e non vuole che sia visto come elemento di rottura della tradizione consolidata, ma come elemento di discussione. (dalla nota dell'autore)