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13 febbraio 1861. Fine dell'assedio di Gaeta. Il Generale Cialdini trasforma la vittoria piemontese in una carneficina. Vengono così sepolte le voci dei vinti. Da Casalduni a Pontelandolfo, da Auletta a Bronte, eccidi e stragi dimenticate. Pino Aprile lotta per l'istituzione di un Giorno della Memoria delle vittime meridionali dell'Unità d'Italia. Restituisce un volto a sconfitti, umiliati, conquistati e oppressi. Immagini, dati e grafici accompagnano gli scritti di Pino Aprile, che però racconta anche il Mezzogiorno del XXI secolo: sospeso tra disuguaglianze territoriali e speranze di cambiamento. Ma non ci può essere nazione senza memoria, unità senza riconoscimento dei propri errori.