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«Forse lo yoga con la poesia, in senso lato, ci sta. Si pensa alla meditazione e, immediatamente, si riceve, quasi in sottofondo, come una melodia lontana, lo stesso calore che può emanare un verso, che un poeta ha reso eterno, trascendendo dal senso, rimandando solo a quanto esso produce nell'animo umano, come il fascino di una scia rosata nel cielo perso d'estate, che sai provenire da un banale aereo, ma che, dell'aereo, non ha più alcuna connotazione...» (dalla prefazione di Maria Rossi Gargano)