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«Che creatura meravigliosa Carmen!» esclamo. Alzo il viso e vedo che Giulio mi sta osservando attentamente, gli occhi leggermente socchiusi. «Come fai ad essere così affascinata da un personaggio così diverso da te? Cioè, per certi aspetti, intendo» mi dice lui. «Proprio perché è così diversa da me. Lei è così irriverente, così sensuale, di quella sensualità che non mira a provocare, ma solo a esprimere il suo sentirsi totalmente libera. Lei non bada alle regole e ai ruoli sociali, nessuna soggezione verso l'autorità, lei sa vivere l'attimo come se per lei la vita fosse "leggera", nel senso proprio di "leggerezza", tanto da vivere di slancio, come una corsa a perdifiato, senza esitare, senza nessun compromesso.» «Sì, ma accettando tutti i rischi che ciò comporta, però» replica lui. «Cosa vuoi dire, Giulio?» «Non dimenticare il suo gesto estremo, quando per essere coerente con la sua scelta di libertà, è costretta ad accettare il suo destino di morte.» «Sì, lo so. Purtroppo, c'è anche questo. Tra l'altro, è la prima eroina dell'opera lirica a morire assassinata sulla scena.»