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Ma cos'è quest'Akundan? Un titolo apparentemente stravagante, ma che con efficace sintesi riunisce il viaggio lirico che attraversa le pagine del libro e la vita stessa dell'autore: dal ricordo d'infanzia legato alla visione quasi immaginifica di un orizzonte nascosto dall'imponente passaggio di un treno, all'incredibile esperienza di missione in Africa; perché sì, "Akundan" è un termine africano che significa poesia. Fotogrammi di ricordi, attimi che scandiscono l'interiorità del poeta, momenti di riflessione profonda su temi sociali quali il femminicidio, l'omofobia, la disoccupazione, giovani morti sul lavoro. La silloge, suddivisa in quattro capitoli tematici, riassume due decenni di scrittura poetica: dai primi tentativi scolastici alla maturità di uno stile particolarmente ermetico, dal verso libero all'assenza di punteggiatura, per ascendere all'essenzialità della parola, dove anche il silenzio del non detto disvela significati.