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Le colonie marine realizzate nel corso del Novecento lungo le coste italiane costituiscono una delle testimonianze più significative della ricca e complessa vicenda dell'architettura moderna. Le sequenze fotografiche tra Tirreno e Adriatico restituiscono un panorama fatto per lo più di luoghi "sospesi" in attesa di un futuro possibile; un paesaggio di rovine moderne dove convivono la dimensione indifferente del quotidiano e il tempo dilatato della storia. Le immagini sembrano suggerire l'abbandono di un progetto fondato sul primato della dimensione collettiva, che è stato in grado di dare forma architettonica a spazi e servizi di grande valore sociale. In una realtà contemporanea ormai lontana da quei valori, lo stato di degrado e la suggestiva contaminazione con la natura di molte colonie marine rendono problematica e allo stesso tempo stimolante la sfida del restauro. La condizione inquietante e feconda del rudere può così ispirare un progetto che rifugga dalle alternative estreme della demolizione o del ripristino.