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Nella seconda metà dell'Ottocento l'Italia allestì alcune spedizioni navali nel Sud-Est asiatico al fine di stringere accordi diplomatici e commerciali con gli Stati della penisola indocinese, conducendo contemporaneamente esplorazioni scientifiche che contribuirono a divulgare nel paese la conoscenza delle regioni interne della Birmania e delle isole dell'arcipelago indomalese. Tale area fu oggetto anche di alcuni tentativi coloniali, con l'obiettivo di ottenere una concessione territoriale per istituirvi uno stabilimento penale o una stazione commerciale, attraverso l'acquisto di alcune isole nelle Molucche e a Sumatra. Nel 1870, il Governo italiano tentò inoltre di stabilire un insediamento coloniale nel Borneo, avviando trattative diplomatiche col Foreign Office inglese, ma le pressioni politiche del governo britannico e dell'Olanda, che stavano affermando il loro dominio sull'isola, costrinsero l'esecutivo presieduto da Giovanni Lanza a rinunciare al progetto. Ancora oggi molti musei italiani espongono raccolte scientifiche e collezioni etnografiche allestite nel corso di quelle avventurose spedizioni.