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A volte un'intuizione può avere un fondamento di verità maggiore rispetto ad elaborate teorie che perdono di vista l'essenza dell'oggetto di studio. E questo è quello che è accaduto quando Roberto Tersigni si è accostato per la prima volta alla lettura del quadrato cosiddetto "del Sator" con gli occhi del ceramista edotto di latino e di paleografia. Leggendo le forme più antiche della nota iscrizione, che si presentano sempre nella tipologia "Rotas opera tenet arepo sator", poco gli è bastato per associare quell'incastro ammirevole di lettere e parole palindrome al lavoro dell'artigiano che modella la creta al tornio, chiamato anche "rota", e capire che l'origine della composizione di questo insieme di cinque lettere per cinque parole era da associare alla produzione ceramica. Edizione limitata.