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Il libro ripercorre, con scrupolosità documentaristica e senza indulgenze agiografiche, settarie o municipalistiche, le vicende biografiche, politiche e culturali del montellese Michele Cianciulli. Personaggio infrequentato dalla storiografia irpina e misconosciuto persino nella memoria locale, partecipò da protagonista alle battaglie ideologiche della sinistra e al dibattito filosofico, che animò l'ambiente culturale della Roma della prima metà del Novecento. Scrisse saggi importanti sul neoidealismo, di letteratura e di storia meridionale. Educato alla scuola di Ferdinando Cianciulli, dopo una breve milizia nel PSI di Montella, visse nella capitale le alterne e contraddittorie vicende dell'Unione Socialista Romana e il definitivo passaggio nelle fila del giovane partito comunista togliattiano. Attraversò con "cauta dissimulazione" il ventennio fascista e, dopo l'8 settembre '43, militò con coraggio da partigiano combattente nel movimento clandestino della resistenza fino alla liberazione di Roma.