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Generalmente considerata necessaria esclusivamente all'abbellimento di episodi maggiormente significati - iconici e narrativi - la pittura ornamentale non ha goduto di una buona fortuna critica, nonostante gli sforzi di ristabilirne l'autonomia e l'autorevolezza rispetto ai contesti di appartenenza. Nel volume venti studiosi di fama internazionale - storici dell'arte ed archeologi - affrontano l'argomento trainando il discorso fuori dal recinto delle più tradizionali prassi analitiche, con l'obiettivo di riconsiderare l'apporto di esperienze figurative fuori fuoco' nell'economia della visione, distinguendo tra 'stimolo estetico' e 'funzione' fino ad intercettare una fluidità tra elementi decorativi e rappresentativi. Emerge da queste ricerche un complesso e denso panorama, che abbraccia l'Italia tardo antica e altomedievale - con un'incursione nel mondo islamico e nell'Europa Nord Occidentale - attraverso il quale è possibile riscostruire una topografia della tradizione ornamentale, ricca di «rotte figurative», le quali a loro volta offrono numerosi spunti di riflessione sulla circolazione di uomini, idee immagini ed oggetti.