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I bacini ceramici nelle Marche sono numerosissimi, disposti soprattutto sulle facciate delle chiese romaniche e gotiche e sulle relative torri campanarie. La diffusione è ampia interessando le varie province. Attualmente forse per una maggiore attenzione durante gli interventi di restauro degli edifici sono attestati soprattutto nel Maceratese, nel Fermano e nell'Ascolano. La presenza di tali manufatti, databili tra il XIII e il XVI secolo, è il risultato di importazioni, di produzioni locali, della sensibilità dei committenti e delle continue immigrazioni di artigiani. Molti sono i centri storici che mettono in evidenza la loro presenza dalle aree costiere come Fermo, Torre di Palme, Recanati e Grottammare, a quelle più o meno interne come Tolentino, Sarnano, Colmurano, Camerino, San Ginesio, Ascoli e Acquaviva Picena.