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Se uno degli effetti della globalizzazione è stato quello di ridurre le distanze possiamo chiederci: Genova è un minuscolo puntino sul mappamondo - e quindi una delle tante periferie del mondo - o può essere un atomo in grado di scatenare una reazione a catena, una tempesta di esempi di "città buona", di sviluppo sostenibile, di umanità? È impossibile immaginare una Genova che "esce" da se stessa e che, nella sua tradizione marinara, solca i mari per il bene della casa comune? È fantasia o una possibilità mettere in campo risorse personali e collettive che farebbero bene al nostro stare a Genova ed essere nel mondo?