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L'autore ha descritto la società, le abitudini e le tradizioni che hanno caratterizzato la prima metà del secolo scorso in Sardegna, con un'esposizione ricca di aneddoti, personaggi e racconti che conferiscono al libro il respiro di un romanzo. Sino agli anni '60 tutto, o quasi, era rimasto invariato rispetto al 1800: nelle case disadorne non c'era l'acqua corrente, né bagno, né corrente elettrica e tanto meno elettrodomestici. Come si viveva senza quelle cose che oggi sembrano indispensabili? Un aspetto interessante che arricchisce la narrazione è incentrato sui contados, contos de foghile, paristorias, racconti e leggende di attitadoras, cogas, acabadoras e majarzas tramandati dalla tradizione orale che permeavano la cultura del tempo. Non mancano le trasformazioni sociali conseguenti alla dominazione dei Savoia che, abolendo le tradizioni millenarie come lo sfruttamento delle terre che, con la "Legge delle chiudende" introduceva la proprietà privata, l'introduzione del codice civile in sostituzione della "Carta de logu" e del "Codice barbaricino", provocarono sanguinose rivolte che diedero origine al fenomeno del bandismo d'onore che si protrasse sino agli anni '60.