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La ricetta per il Cacciucco Umano non è complicata: per iniziare bisogna fare a pezzi un sognatore dalle grandi prospettive e uno stalker che sente le voci, tritare ben bene un favollino di un metro e cinquanta, battere a sangue un ultras irriverente, spiaccicare un ingegnere pisano trasformatosi per necessità in spacciatore extracomunitario e abbrustolire un senzatetto in bicicletta che per vendicarsi ha dato fuoco alla Torre di Pisa; insaporire poi il tutto con un pizzico di goliardia, far sfumare nell'amore incondizionato di un commesso coraggioso, mescolare alla rinfusa lasciando lo zuppone ad amalgamare a fuoco lento, in un pentolone grande quanto una città, e dare il tocco finale con una botta di consapevolezza all'altezza del cuore. Un piatto da consumarsi prima che raffreddi. Perché a Livorno, dove proprio il cacciucco è trasposizione gastronomica di un'anima dagli ingredienti eterogenei, passare dal vendere aspirapolvere porta a porta al comprendere l'importanza dell'amore libero è un attimo che dura giusto il tempo di un Boia de', e di qualche martellata in testa...