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Scorci dell'anima che rivelano mancanze e stupori mai sopiti, dove la natura è conforto e linguaggio interiore in un eterno ossimoro. La sete mai placata di infinito resta il filo conduttore di ogni componimento. Dal vuoto dell'assenza, alla moria inquinante del "brodo di plastica", fino al precipizio della morte e all'amore che si fa inossidabile essenza. Resta una fogliolina che nessun inverno riuscirà a staccare.