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L'arciduca Luigi Salvatore d'Austria, nel 1870, a soli 23 anni, consegue un brevetto di capitano di lungo corso. Trascorrerà 42 anni sul mare, a bordo della Nixe e frutto di tale passione saranno oltre cinquanta opere divenute leggendarie, come le monografie sulle isole Baleari, le Eolie e Ustica. Questo testo contiene una silloge di tre brevi scritti dell'Arciduca errante, come egli veniva chiamato: "Naufragio", "Fantasticherie sulla riva del mare", "Canti d'alberi". In "Naufragio" è narrata la perdita della Nixe, infrantasi contro le scogliere del mare di Algeri. Il racconto mette a nudo la sua personalità; nel momento del disastro e del conseguente pericolo. "Fantasticherie sulla riva del mare" ci rivela un'altra qualità fondamentale del nostro: quella dell'osservatore attento e del descrittore minuzioso del mare e delle sue creature. In "Canti d'alberi" Luigi Salvatore ci fa scoprire che gli alberi parlano, che le piante non producono semplici fruscii indifferenziati, ma si diversificano l'una dall'altra, per timbro, ritmo e sonorità. In tutti e tre gli scritti è dominante il profondo spirito religioso dell'autore e la sua intima fusione con la natura.