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«Com'era bella Milano sessant'anni fa, femminile ed antica, classica e romantica con le sue mattine domenicali abitualmente noiose, per via di quei rosa e quei bianchi che andavano rincorrendosi tra il Duomo e la Ca' Granda, attenuando e addolcendo i rumori e gli umori della città. Nel cielo salivano gli aerei a profusione e i treni si potevano ancora perdere. Io, un ventiquattrenne originario di Modena, passeggiavo per le strade quasi sempre di sera, in solitaria, vestito di nero o di blu, qualche volta di beige, e al supermercato facevo la spesa anche di notte, comprando del succo alla pesca e dello yogurt magro, su cui avrei aggiunto, per colazione, una cascata di mu?sli».