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"Un clandestino a bordo" è il cammino verso la ricostruzione di una storia, dei suoi frammenti, dei suoi ricordi importanti che diventano un presente irrinunciabile che abbraccia e che consola. La storia della vita e della morte di mio padre, dell'attesa di una diagnosi e della gestione emotiva del dopo, dell'amore di una figlia che nella vita "aggiusta cuori" ma non ripara il suo, ambientata nell'assolata Sicilia, in riva al mare, tra barche, portolani, sentine, boe galleggianti e terapia di coppia. È la rivisitazione di un dolore che si fa risorsa, cammino, presenza. L'incontro-introspezione tra quello che non c'è più e quello che ci sarà per sempre; perché amare e lasciare andare, talvolta, sono la stessa cosa.