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Le liriche che compongono la raccolta sono tessere di elevata concentrazione polisemica, che richiamano momenti e luoghi diversi in costante dialogo tra loro; i testi sono organizzati in nuclei spaziotemporali semi-indipendenti, strettamente ancorati a luoghi reali (il porto di Atene, le Alpi, o le città andaluse) ma riattraversati da una percezione soggettiva a volte estremamente rarefatta. Come il pendolo che apre la silloge, l'io lirico oscilla dunque tra passato e presente, ripercorre frammenti di viaggi e racconti, attraverso memorie principalmente sensoriali (suoni, odori) che riconducono a paesaggi diversi: vedute marine alternate a scene campestri, prospettive metropolitane che lasciano spazio a scorci montani. La Natura domina il filo dell'espressione poetica, insieme alla presenza costante di elementi musicali e coreutici, veicolati dalla scelta di un lessico fortemente ritmico.