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Il torrente Chisone, ingrossato dalle piogge alluvionali, ha da pochi giorni esondato devastando le due Valli che lo costeggiano. L'automobile dell'autrice risale lungo questo paesaggio ferito, ma i suoi occhi non si soffermano sul presente; trasfigurano i luoghi e riaccendono i ricordi di un'intera comunità, finché un passato ormai lontano non riprende forma nella mente restituendo voce alle persone scomparse che lo hanno popolato. Così, nella tenue luce dell'alba, la montagna stessa sembra raccontarci di quelle donne costrette ad emigrare per sfuggire alla miseria, di quegli uomini che avanzavano con fatica sotto un peso troppo greve di responsabilità, di quei bambini dall'infanzia stentata eppure felice: tutte esistenze che animavano antichi villaggi, alcuni oggi semi-abbandonati, e che possono farcene riassaporare la storia.